Rolex Fastnet Race, le condizioni virano in leggero
AlturaClass 40Rolex Fastnet RaceVela 18 Agosto 2011 Zerogradinord 0
Video courtesy Regattanews.
Plymouth – Dopo le prime vivaci 48 ore, il passo della Rolex Fastnet Race è rallentato con il sopraggiungere di un’alta pressione nel Mar Celtico e a sud della Cornovaglia, leggermente a ovest del traguardo di Plymouth.
Da ieri pomeriggio ci sono stati solo quattro arrivi: gli ultimi due IMOCA 60 con Hugo Boss di Alex Thomson primo sul traguardo alle 22.10.01 BST di ieri; DCNS 1000 è arrivato alle 00.22.22, condotto dallo skipper Marc Thiercelin, veterano di circumnavigazioni in solitario, insieme a Luc Alphand, vincitore della Coppa del Mondo di sci nel 1997 che nel 2006 vinse anche la Paris-Dakar.
L’STP65 Vanquish portacolori dell’Oakcliff All American Offshore Team ha tagliato il traguardo alle 00.19.35 tra i due IMOCA 60, mentre Phaedo, il catamarano Gunboat 66 arancione di Lloyd Thornburg, ha raggiunto Sutton Harbour a Plymouth dopo aver tagliato il traguardo alle 03.03.24.
Paul Hand, capitano di Phaedo originario della Tasmania, ha commentato: “La parte più eccitante della regata è stata quella al largo dei Needles quando avevamo gli scafi completamente fuori dall’acqua, mentre la tratta più preoccupante è stato il lasco fino allo scoglio del Fastnet con 35 nodi di vento, a 20 nodi di velocità con uno scafo in aria. In quei frangenti non abbiamo dormito molto…”.
Il navigatore Ian Moore e il tattico Andy Beadsworth, professionisti arruolati per la regata, hanno giocato un ruolo cruciale nell’arrivo così repentino di Phaedo a Plymouth, sfruttando al massimo la corrente di marea e ogni minimo salto di vento. Ma poco prima dell’arrivo i loro progressi hanno subito un brusco rallentamento, dovendo attendere per l’inversione di corrente.
Il team di Phaedo ha svolto un ruolo vitale nel salvataggio dell’equipaggio di Rambler 100: al largo dell’Irlanda sud-occidentale è stata la loro barca dei giornalisti a recuperare i cinque velisti, tra cui lo skipper George David, che erano rimasti in mare per due ore e mezzo, sospinti via dalle onde dal supermaxi scuffiato.
L’unico arrivo dall’alba di stamattina è stato quello del TP52 svizzero Near Miss di Franck Noel, che ha tagliato il traguardo alle 10.46.05 BST. Lo skipper francese esperto di match racing e d’altura Benoit Briand è contento di essere arrivato: “Ieri sera eravamo bloccati a Lizard senza vento e senza corrente. Siamo rimasti per quattro ore in un raggio di un miglio”.
Analogamente alle barche che hanno finito ieri, il timing di Near Miss intorno a Fastnet Rock è stato ideale, coincidendo con un salto di vento da sud-ovest a nord-ovest. Briand ha dichiarato che nell’avvicinamento allo scoglio c’erano circa 25-29 nodi di vento: “Il vento era okay, ma le onde erano ‘sufficienti’ per la barca”. Le condizioni sono migliorate nella notte scorsa al passaggio delle Isole Scilly.
Sfortunatamente Near Miss ha perso il suo rivale principale, il TP52 Pace di Johnny Vincent ritiratosi durante la prima notte in gara. Di conseguenza Near Miss ha regatato per lo più in solitudine.
“Siamo molto felici di aver partecipato a questa regata leggendaria – ha dichiarato Briand – Per noi era una sfida. Il nostro TP52 non è concepito che per le regate offshore e siamo molto soddisfatti di come abbiamo regatato. Abbiamo finito senza danni, ci siamo divertiti e abbiamo navigato bene”.
Altro yacht ad aver raggiunto gli ormeggi di Sutton Harbour è il First 40 La Reponse del Commodoro del RORC Andrew McIrvine, ritiratosi lunedì notte per problemi alla timoneria.
“Procedevamo con buon passo a circa un terzo della tratta nel Mar Celtico con vento crescente, c’erano raffiche di 30 nodi e grandi onde e avevamo ridotto il piano velico a jib top e randa terzarolata – ha raccontato McIrvine – Ero seduto in falchetta, poi a un certo punto improvvisamente la barca ha virato e mi sono ritrovato semisommerso in mare. La ruota si era allentata e non era più connessa alla timoneria”. L’equipaggio è riuscito ad attivare il timone di rispetto, ma purtroppo per loro la regata era terminata.
Stamattina molte delle barche nelle vicinanze delle Isole Scilly Isles erano più o meno abbonacciate. Jonathan Goring, armatore del Ker 40 Keronimo, ha riportato che a circa 10-20 miglia da questo gruppo d’isole al largo della punta sud-occidentale della Gran Bretagna c’era una banda di vento molto leggero. Keronimo è riuscito a mantenere un minimo di velocità nella zona di calma insieme al Rogers 46s tedesco Shakti e Varuna ed è stato il primo yacht a entrare nella nuova brezza.
Analogamente, l’equipaggio dell’Oyster 48 Scarlet Oyster di Ross Applebey è rimasto abbonacciato nei pressi delle Isole Scilly, ma per fortuna è arrivato in soccorso un leggero vento da est. “Speriamo che la brezza tenga fino all’arrivo – questo è lo scenario indicato dai file GRIB. Tuttavia, oggi c’è stato molto meno vento del previsto quindi è difficile a dirsi. Sarebbe bello non rimanere parcheggiati di nuovo, poiché ancorarsi a un miglio dall’arrivo sarebbe un po’ stressante!”.
I prossimi arrivi previsti sono quelli del Volvo Ocean 60 lituano Ambersail e del Cookson 50 a chiglia basculante Jazz di Chris Bull, entrambi i quali hanno doppiato Lizard oggi a metà pomeriggio. Nel frattempo le restanti barche della Classe Z, più lente, stanno ancora raggiungendo Lizard con i leader in tempo reale in IRC 1, che attualmente includono il trio composto dal Ker 40 Keronimo, l’Andrews 56 Norddeutsche Vermögen Hamburg e lo Swan 62 Uxorious IV, tutti più o meno pari. I leader in tempo reale in IRC 2, Quokka 8 e il J-122 francese, stanno procedendo lentamente verso il sud delle Isole Scilly.
Alle 17.00 BST diciotto barche avevano completato il percorso della Rolex Fasnet Race, duecentosessantasei erano ancora in gara e trenta si erano ritirate.
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