Le temperature scendono, le cerate tornano in coperta, a bordo si effettuano ispezioni approfondite ad albero e sartiame e si mettono in sicurezza gli effetti personali in vista del deteriorarsi delle condizioni meteo. Segnali che richiamano il profondo sud, ma prima, per gli equipaggi, l’imperativo è stare concentarti sul raggiungiemnto del cancello posto a 36 gradi di latitudine sud, primo mark della frazione che assegnerà punti pesanti ai fini della classifica generale.

“La situazione è tesa: basta che il vento vada un pò da un parte e Telefonica Blue passa al comando, basta vada un pò dall’altra e a guidare è Puma. Nel mezzo, invece, c’è Ericsson 3” commentava questa mattina il prodiere di Ericsson 4, Phil Jameson. Parole che meglio di tante altre descrivono l’attuale situazione in seno alla flotta impegnata nella quinta tappa della Volvo Ocean Race.

Salutate le Fiji, luogo di amletici dubbi e difficili scelte tattiche, la flotta impegnata nella quinta tappa della Volvo Ocean Race ha ripreso il suo cammino verso il cancello posto a 36 gradi di latitudine sud, dove in palio ci sono i primi punti di questa che, a conti fatti, è la frazione più lunga nella storia dell’evento.

Come era previsto, le Fiji hanno spaccato la flotta. A est sono passati i due Ericsson e Green Dragon; in mezzo, sfidando le insidie rappresentate da bassi fondali e banchi di sabbia, Il Mostro e Telefonica Blue. Per questi ultimi, i pericoli sono diventati un ricordo solo alle luci dell’alba, dopo una notte trascorsa a virare in continuazione.