Magnus Olsson e il suo equipaggio hanno doppiato per primi Capo Horn. Ericsson 3 , in fuga da ormai una decina di giorni grazie alla scelta dell’opzione nord presa da Aksel Magdahl, ha salutato l’Oceano Pacifico alle 12.22 GMT, per primo e con le prime luci del giorno, conquistando i 4 punti in palio allo Scoring Gate.

Torna a guadagnare Ericsson 3 sul resto della flotta e lo fa in condizioni meteo che Ian Walker, skipper di Green Dragon, definisce addirittura brutali. Ericsson 4 ha perso circa 15 miglia rispetto ai cugini, in fuga solitaria da ormai una decina di giorni.

Prima di pensare all’arrivo di Rio de Janeiro, i protagonisti della Volvo Ocean Race hanno in mente un traguardo prioritario: raggiungere Capo Horn, dove il Comitato Organizzatore ha posizionato il secondo Scoring Gate della quinta frazione. Al comando c’è sempre Ericsson 3, ma per gli uomini di Magnus Olsson le cose si complicano di ora in ora, perchè da dietro gli avversari si avvicinano e lo fanno molto rapidamente.

Il grande vantaggio che Ericsson 3 aveva maturato nel corso della passata settimana si sta sciogliendo come neve al sole. Le barche posizionete più a nord, infatti, stanno godendo di aria più intensa, generata dalla coda di una bassa pressione. Ironia della sorte, un quadro molto simile a quello che aveva permesso allo scafo di Magnus Olsson di lanciarsi in fuga.

Secondo lo skipper di Puma, Ken Read, e il meteorologo della regata, Jennifer Lilly, Green Dragon, seppur attardato, è al momento lo scafo che gode della miglior posizione sullo scacchiere della quinta tappa. Il VOR 70 di Ian Walker, localizzato più a nord di tutti, potrebbe ben presto essere investito dalla coda di una bassa pressione e guadagnare parecchio terreno nei confronti degli avversari, che, stretti nel canale tra due perturbazioni, se la vedranno con venti leggeri.