Il vero nemico dei team impegnati nella lenta risalita da Capo Horn a Rio de Janeiro non è la stanchezza, com’è logico immaginare dopo 36 giorni di mare, ma bensì la fame. Quando mancano poco più di 800 miglia all’arrivo – Ericsson 3, attuale leader, è atteso in Brasile martedì prossimo – a bordo dei VOR 70 si comincia a fare i conti con l’esaurimento delle scorte di cibo.

Ora che la volata finale è stata lanciata, Ericsson 3 è concentrato sull’arrivo e tenta di mantenere quanto meno invariato il distacco sui cugini di Ericsson 4, lontani 87 miglia. Nonostante il margine sia aumentato, la meteorologa Jennifer Lilley invita tutti alla calma: davanti agli scafi svedesi due alte pressioni potrebbero rimettere tutto in gioco.

Con il passaggio di Telefonica Blue, Capo Horn ha salutato tutti i VOR 70 protagonisti della quinta tappa. L’equipaggio di Bouwe Bekking, rallentato prima dalla collisione con un basso fondale, quindi dalla delaminazione della randa e dalla rottura dello strallo di prua, ha fatto il suo ingresso in Oceano Atlantico con due giorni di ritardo rispetto a Ericsson 3, dominatore della frazione sin dal momento in cui ha deciso di andare a nord.

Quasi incredulo per l’impresa compiuta, l’equipaggio di Ericsson 3 fa prua verso Rio de Janeiro. Ed è proprio il caso di dire che punta direttamente la città brasiliana: Capo Horn, infatti, è alle spalle e le basse latitudini sono ormai passate nell’archivio della memoria.