Extreme Sailing Series, Alberto Barovier riparte da Team Nice
Extreme Sailing SeriesMultiscafiNiceforyou Sailing TeamVela 14 Dicembre 2010 Zerogradinord 1
Extreme Sailing Series – Estoril – Si chiama Team Nice la nuova creatura di Alberto Barovier. Già membro di BMW Oracle Racing nel corso dell’ultima Coppa America e di Mascalzone Latino Audi Team nel corso di alcune tappe del Louis Vuitton Trophy, il velista veneziano sarà infatti tra i protagonisti dell’Extreme Sailing Series 2011. Ciò sarà possibile grazie all’appoggio della Nice, azienda leader in Italia nel mondo delle automazioni domestiche, e alla collaborazione di un team interamente italiano.
A coadiuvare Barovier, impegnato a bordo nel ruolo di timoniere, ci saranno infatti Alberto Sonino, Simone De Mari e Dede De Luca. Nostrano anche lo shore team, affidato a Christian Griggio che con Barovier ha condiviso momenti importanti della carriera agonistica, inclusa una parte di campagna olimpica in Star.
Zerogradinord.it ha incontrato “Albi” al termine della conferenza stampa di presentazione del circuito 2011 e ha scoperto che…
D: Campagna Olimpica, Coppa America, ancora Star e ora Extreme 40: da una sfida all’altra…
AB: Come sempre. L’importante è trovarci una certa emozione e l’Extreme Sailing Series oltre ad essere emozionante rappresenta una sfida estremamente impegnativa. Gli avversari, come hai avuto modo di vedere nel corso della presentazione di questa sera, sono tanti e quasi tutti vantano una grande esperienza nei multiscafi. Bisogna prepararsi al top per sperare di ben figurare.
D: Quando e perchè hai deciso di investire risorse ed energie in questa nuova avventura?
AB: L’idea è nata nel corso della stagione Maxi che ho affrontanto a bordo di Inti, il Wally 80 armato da Lauro Buoro, presidente di Nice. Facendo regate insieme si è appassionato e ha iniziato a valutare l’idea di investire nel mondo dell’agonismo velico. Abbiamo quindi puntato su una classe emergente che riuscisse a garantire un ritorno in linea con il capitale impegnato. Credo di aver fatto la cosa giusta nel suggerirgli il circuito Extreme Sailing Series. Certo, a parlare saranno i risultati, ma per ora non abbiamo lasciato nulla al caso e ci stiamo preparando con grande scrupolo.
D: Quand’è iniziata la vostra preparazione?
AB: Un paio di mesi fa abbiamo ricevuto la barca e abbiamo eletto a sede logistica, grazie ovviamente alla disponibilità della proprietà, la base di Mascalzone Latino a Valencia. Subito abbiamo effettuato una serie di uscite che si sono rivelate molto utili per amalgamare l’equipaggio. Un passaggio fondamentale per dare omogeneità all’esperienza dei grandi campioni che sono riuscito a coinvolgere nell’impresa. A prua, infatti, c’è Simone De Mari, che era a bordo di BMW Oracle Racing nel corso dell’ultima Coppa. Poi ci sono Dede De Luca, olimpionico e proprietario della One Sails, e il mio concittadino Alberto Sonino, specialista di Tornado. Facile individuare in me stesso la pedina più debole di questo gruppo…
D: Quant’è durata la prima sessione di allenamento?
AB: Non abbiamo potuto allenarci troppo a lungo perchè è stato necessario preparare la barca in vista del lungo viaggio verso l’Oman, dove tra poco più di due mesi ci sarà la prima tappa del circuito 2011 e dove avremo modo di allenarci per una decina di giorni alla vigilia dell’evento. Speravamo di avere più tempo a disposizione ma purtroppo si è fatta una gran fatica a trovare tecnici specializzati in grado di assisterci a dovere. Tutti i nostri contatti erano impegnati nei cantieri di appartenenza su progetti nuovi, chi sulle barche della Volvo Ocean Race, chi sugli AC45, chi sui nuovi TP52. Alla fine siamo rientrati perfettamente nei tempi, ma non abbiamo potuto allenarci quanto avremmo voluto.
D: A proposito di shore team, la regola prevede che si possa contare su quello fornito dall’organizzazione oppure sui propri uomini di fiducia…
AB: …e per noi questo vorrà dire poter contare sull’esperienza di Christian Griggio. Non solo Christian si occuperà dello shore team, ma curerà la logistica e sarà anche riserva di Simone De Mari. Non va mai scordato che l’Extreme 40 per quanto leggero è una barca intensa e impegnativa. Non è affatto da escludere che qualche volta, nel corso della stagione, si debba ricorrere al turnover. Del team faranno parte anche Giordana Pipornetti e Max Procopio che, con Marine Partners, si occuperanno della comunicazione.
D: Visti i periodi di “no training” stabiliti dal regolamento come pensi di preparati in vista dell’esordio stagionale?
AB: Ho deciso di prepararmi a Valencia su un altro tipo di multiscafi, i Classe A e i Tornado. In questa fase l’importante è sviluppare la conoscenza dei multiscafi e credo che la cosa migliore sia navigare il più possibile su barche non facili, ma semplici.
D: Alcuni dei Challenger ufficiali, e potenziali, della 34ma America’s Cup saranno impegnati nel circuito Extreme Sailing Series. Questa particolarità indica che l’Extreme 40 è una barca propedeutica a una campagna di Coppa America?
AB: Beh, come è facile immaginare trimmare una wing sail o una randa classica sono cose completamente diverse. E’ altrettanto chiaro che stiamo parlando di multiscafi e quindi per molti aspetti i due universi si assomigliano. Ciò che comunque renderà davvero unici gli AC45 saranno proprio le ali rigide: ci vuole una preparazione specifica per poterle sfruttare al meglio.
D: Cosa ti è risultato davvero ostico nel momento in cui hai iniziato a navigare sull’Extreme 40?
AB: Starò forse per dire un’ovvietà, ma quando la barca vola, vola su uno scafo e a quel punto che sia multiscafo o monoscafo fa poca differenza. Ciò che è davvero molto importante è l’affiatamento tra il randista e il timoniere: la regolazione del carrello e della scotta randa sono determinanti per riuscire ad ottenere il meglio dalla barca ed è proprio su questo dettaglio che si deve lavorare molto. Io e Alberto Sonino abbiamo già pianificato alcune sessioni di allenamento tanto sul Tornado quanto sul Classe A, barche che ci permetteranno di condurre interessanti speed test tesi a verificare il risultato dei nostri sforzi.
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