America’s Cup, Team Aleph non ha soldi… e non è il solo
AlephAmerica's CupVela 29 Marzo 2011 Zerogradinord 1
Parigi – A pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni per la 34ma America’s Cup, l’autorevole magazine francese Voiles et Voiliers ha intervistato Bertrand Pacé, attivamente coinvolto nel tentativo di mettere insieme un budget per permettere a Team Aleph di prendere parte alla prossima Coppa.
Nonostante riferisca di avere alcuni buoni contatti con potenziali sponsor, Pacé ammette che al momento le casse di Team Aleph sono praticamente vuote. Una situazione, sostiene lo skipper francese, nella quale versano quasi tutti gli sfidanti. Gli unici ad essersi già assicurati il budget sono Oracle Racing, Artemis Racing ed Emirates Team New Zealand, anche se Emirates Airlines avrebbe confermato il suo coinvolgimento solo sino alla fine del 2011.
A complicare oltre misura le cose per il team di Bertrand Pacé c’è la concorrenza “interna”. In Francia sono addirittura tre i team che stanno bussando alle porte dei potenziali sponsor: oltre a Team Aleph, infatti, ad avere ambizioni di Coppa America sono Energy Team dei fratelli Peyron e All4One di Stephan Kandler e Jochen Schuemann.
Di seguito riportiamo la traduzione di alcui stralci dell’intervista, che, oltrealla situazione economica, tratta argomenti interessanti relativi al passaggio dai monoscafi all’AC72.
VV: La domanda che tutti si fanno è: avete trovato i fondi per la Coppa del 2013?
BP: No, non ancora. Stiamo continuando a lavorare in tal senso. Abbiamo contatti molto buoni. Le cose paiono procedere, ma niente è ancora certo allo stato attuale.
VV: Mi par di capire che sperate di chiudere qualche accordo in tempi rapidi…
BP: L’unica cosa di cui sono certo è l’idea che ho di cosa serve per chiudere il cerchio. Sono un po’ frustrato perchè siamo pronti per partire. La situazione globale è delicate e gli accadimenti giapponesi non rendono certo le cose semplici. Inoltre, ciò che dobbiamo “vendere” non è cosa conosciuta: ci sono ancora molti tasselli che fluttuano nel limbo. In altre parole, non è facile.
VV: Credi che la data del 31 marzo sarà confermata come termine ultimo per le iscrizioni?
BP: Credo di si, ma potrebbe slittare al 30 aprile o più avanti ancora. Va comunque sottolineato che la deadline è il giorno ultimo che fissi per iniziare a costruire la barca e secondo noi devi farlo entro il prossimo settembre. Quella è la vera deadline, se vuoi avere dalla tua qualche chance di vittoria.
VV: Credi che il passaggio ai multiscafi rappresenti una buona chance per la Francia?
BP: La Coppa sarà sempre la Coppa. Il cambio di barca è solo un passaggio. Per i principali protagonisti gestire la transizione non sarà così difficile. Forse i multiscafi saranno un po’ più ostici da approcciare, ma alla fine i favoriti per il successo saranno sempre i soliti: Oracle Racing, Artemis ed Emirates Team New Zealand.
VV: E’ quindi il caso di finirla di guardare ai francesi come favoriti?
BP: Attenzione. Dal punto di vista tecnico i francesi hanno un’esperienza innegabile. Al tempo stesso, però, il mondo non aspetta certo noi. All’interno del sindacato devi avere personale specializzato, ci mancherebbe, ma non è perchè hai “mister qualcuno” dalla tua che vincerai la Coppa. Tutto dipende dallla collaborazione tra il design team e il sailing team: è da questa sinergia che nasce la barca più veloce. Il succo sarà sempre lo stesso: costruire una barca che sia la più veloce sull’acqua.
VV: Cosa pensi del progetto “generico” firmato dallo Studio VPLP?
BP: E’ senza dubbio un’alternativa interessante, come quella proposta da Bruce Farr in occasione della prima Volvo Ocean Race corsa con i VOR 60…
VV: Sono tre i team francesi in cerca di sponsor. Non credi siano troppi, viste le circostanze?
BP: Senza dubbio. Battiamo tutti lo stesso campo. Non è certo una cosa che facilita il compito di chi deve mettere insieme il budget.
VV: Sei stato costretto a creare il tuo yacht club, mentre lo Yacht Club de France, con il quale eri in trattativa, ha scelto i fratelli Peyron (ndr, Energy Team)…
BP: Non voglio fare alcun commento a riguardo.
VV: Si dice che Stephan Kandler, grazie all’ingresso nel team di Kersauson, abbia messo insieme il budget…
BP: Non so nulla a riguardo.
VV: A quanto avete ammonta il budget necessario per prendere parte alla prossima Coppa?
BP: Dipende da quanti saranno i team in gara. Se vuoi ambire almeno alle finali, con dieci team in gara, devi avere almeno 60 milioni di Euro. Oggi, con quattro o cinque team in grado di partecipare, te ne bastano 40 per afre le cose nella giusta maniera.
VV: Hai navigato sull’AC45?
BP: No. Per poterlo provare devi aver pagato almeno tre quarti della barca. A quel punto puoi stare una settimana ad Auckland con l’equipaggio.
VV: Stai dicendo che non è possibile provarlo prima di decidere se comprarlo?
BP: Beh, è così: non è possibile. Un AC45 costa 650.000 Euro al netto delle tasse. Non è affatto economico. Se lo vuoi provare devi tirare fuori due assegni: uno pari al 25% dell’importo che vale come caparra e uno pari al 50% per garantire all’organizzazione che non ti tirerai indietro.
VV: Ma è una cosa scioccante!
BP: Lo puoi dire forte.
VV: Ma quanti sono gli AC45 ordinati?
BP: Sono quattro. Il numero zero è la barca dimostrativa, poi ci sono quello degli svedesi, dei kiwi, di Oracle Racing e di Mascalzone Latino… anche se da più parti si dice che l’abbia comprato Oracle Racing. Poi c’è un quinto, ma di questo non si sa nulla…
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