America’s Cup, il vento dell’est
America's CupChina TeamTeam KoreaVela 16 Maggio 2011 Zerogradinord 0
San Francisco – Con Mascalzone Latino e uno degli sfidanti anonimi fuori dai giochi, Venezia Challenge fresco di bonifico, Artemis Racing impegnato in ogni dove e gli AC45 pronti per il viaggio verso l’Europa, occorre guardare altrove per trovare qualcosa da raccontare in ambito America’s Cup.
Da est giungono notizie di White Tiger Challenge e China Team due dei team che hanno usato la cortesia di presentarsi.
China Team, indicato nel Digest nr. 10 di Oracle Racing come sfidante in regola con tutti i pagamenti e fresco del varo del suo AC45, ha annunciato di aver sottoscritto un Protocollo d’Intesa con Mark Evans della McConaghys International di Zhunai. Sarà quindi lo stabilimento cinese della McConaghys ad occuparsi della costruzione dell’AC72 del team di Thierry Barot.
“Abbiamo siglato un semplice foglio di carta – ha spiegato Barot – Ma è molto più di questo. Sono davvero soddisfatto di poter contare sull’apporto della McConaghys in vista della prossima campagna di Coppa. Ora sappiamo che la costruzione della nostra barca è davvero in buone mani“.
Felice anche Evans: “Siamo felici di essere ancora al fianco di China Team – abbiamo già costruito il loro ACC della 32ma America’s Cup – e non vediamo l’ora di dare il nostro contributo a questa sfida asiatica“.
In Corea del Sud, invece, Dong Young Kim spera di poter contare sulla crescente attenzione che il pubblico riserva alla vela per muovere interesse verso Team Korea – White Tiger Challenge: “La Corea del Sud ha tutti gli ingredienti per diventare una grande realtà del panorama velico internazionale. Abbiamo un’industria tecnologica di prim’ordine, la capacità di organizzare grandi eventi e oltre duemila chilometri di coste – Dong Young Kim, che ha raffinato i suoi studi universitari lavorando in un cantiere neozelandese – Quando ho iniziato a studiare vela all’Università, c’erano appena duecento velisti nell’intera nazione e un solo grande marina, realizzato per i Giochi del 1988″. Ora, afferma Kim, i Marina sono almeno sette – nel 2008 erano tre – e altri trenta sono in fase di realizzazione“.
Ma da cosa nasce tutto questo entusiasmo? Secondo Mark Chi, fondatore nel 2003 del Busan Expat Sailing Club, le politiche seguite dal Governo: “Diversi anni fa, il Governo coreano ha posto le attività collegate agli sport acquatici tra le dieci realtà da promuovere. Da quel momento, molte città lungo la costa, inclusa la capitale Seul, hanno preso a sviluppare con grande attenzione le zone dedicate al mondo della nautica“.
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